La morte è servita

La morte è servita

Tre strani incendi nell’arco di 24 ore in altrettanti punti del mondo, lontanissimi tra loro: Sicilia, Francia e Amazzonia. Il giornalismo dominante, concentrato ormai solo sul Nulla, li cestina. Ma tre giornalisti di vecchia scuola, squadra di punta di un piccolo quotidiano svizzero, fiutano le scie di bruciato di quei roghi, legandoli tra loro. Sono un inviato speciale, instancabile cacciatore di notizie; una fotografa dotata di testa, coraggio e lunghe gambe; un caporedattore sovrappeso che li sprona. Insieme, si pongono domande. Roghi casuali o messaggi intimidatori? E se è andata così, chi li ha organizzati? Perché e per conto di chi? I tre indagano. Ed emergono, via via, i nomi di potenti manager e di strapotenti multinazionali, insieme al sospetto di un patto segreto e globale ai danni dei consumatori. Sullo sfondo, nella nebbia del suo anonimato, si muove un insignificante ometto lussemburghese con pochi capelli. Rossi e con il riporto.

In questo romanzo appartenente al genere del new journalism, in cui realtà e fiction si fondono, Guido Mattioni ci porta dentro il mondo delle multinazionali che ha conosciuto nella sua lunga carriera di inviato speciale. E lo fa con la sapienza del grande narratore che tiene il lettore inchiodato alla pagina, sia per la forza della trama sia per il messaggio di fondo sia – last but not least – per la qualità della scrittura.

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